Operazione Sportpalast parte del teatro dell'Artico della seconda guerra mondiale | |||
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Un aerosilurante Albacore decolla dal ponte della Victorious per portare un attacco alla nave da battaglia Tirpitz il 9 marzo | |||
Data | 5-13 marzo 1942 | ||
Luogo | Mare di Norvegia | ||
Esito | Inconcludente | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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Operazione Sportpalast era il nome in codice di una missione intrapresa dalla Kriegsmarine della Germania nazista nel marzo 1942 nelle acque del Mare di Norvegia, nell'ambito dei più vasti eventi del teatro dell'Artico della seconda guerra mondiale.
Avvistata la presenza di due convogli degli Alleati in navigazione nelle acque a nord della Norvegia (il PQ 12 diretto a Murmansk dall'Islanda e il QP 8 in rientro nel Regno Unito dalla Russia), i tedeschi fecero salpare il 6 marzo una formazione navale agli ordini dell'ammiraglio Otto Ciliax, comprendente la grande nave da battaglia Tirpitz al suo esordio in una missione offensiva. La partenza della formazione tedesca fu subito segnalata da un sommergibile britannico e quindi tracciata dagli apparati di intelligence di Londra; il comandante della Home Fleet ammiraglio John Tovey, già in mare con parte delle sue forze per scortare i due convogli, diresse quindi all'intercettazione delle navi tedesche.
Ostacolate dalle avverse condizioni meteo, con mare in burrasca e bufere di neve, entrambe le formazioni mancarono l'intercettamento dei reciproci bersagli: Tovey non riuscì a entrare in contatto con la Tirpitz, mentre i tedeschi mancarono entrambi i convogli e si limitarono ad affondare un mercantile rimasto isolato. Una schiarita del tempo il 9 marzo consentì reciproci attacchi aerei alle due formazioni da battaglia in mare, ma senza alcun danno per le due parti; l'operazione si concluse quindi con un nulla di fatto: i tedeschi rientrarono alla base indenni, ma entrambi i convogli alleati giunsero a destinazione senza troppi danni.